Le tecniche pittoriche di Lucia Ghirardi

LE TECNICHE PITTORICHE DI LUCIA GHIRARDI

La pittura è certamente l’arte che offre la gamma più vasta di possibilità espressive.

ACQUERELLO
E’ la tecnica pittorica più delicata e anche più viva.
I colori ad acqua venivano già usati nell’ antico Egitto per dipingere le stanze tombali; nel 1400 si usavano per la coloritura delle incisioni.
Ma fu Albrecht Durer che per primo si servì dei colori ad acqua per dipingere esclusivamente in velature, ottenendo quella trasparenza cromatica che ha caratterizzato fino ad oggi la tecnica dell’acquerello.
Durer non trovò immediati successori; soltanto nel 1600 alcuni pittori olandesi usarono di nuovo l’acquerello.
Veri capolavori crearono nell’800 gli inglesi Turner e Constable, seguiti più tardi dagli impressionisti ed espressionisti.
Nomi come Cèzanne, Signac, Macke, Nolde, Klee, Nay e Wols sono strettamente legati alla tecnica dell’ acquerello.
TECNICHE DELL’ACQUERELLO
1)TECNICA BAGNATO SU BAGNATO
Passare acqua pulita o appena velata di colore sulla carta.
Quando sulla superficie bagnata cade una goccia di colore, questa dilaga piano piano.
Parecchie di queste macchie sulla carta bagnata si respingono a vicenda, così che fra le singole macchie si formano orli più chiari.
2)TECNICA DEL LAVAGGIO
In questa tecnica si passa il pennello bagnato sul colore asciutto.
Bisogna lasciare che l’acqua agisca brevemente sul colore, dopo di che deve essere assorbita con cura con un fazzolettino di carta.
3)TECNICA DEL PENNELLO ASCIUTTO
Viene usata nella pittura ad acquerello specialmente per strutture di primo piano.
Se il fondo è colorato, bisogna fare attenzione che i tratti leggeri si stacchino con buon rilievo.
4)TECNICA DELLA MONETA
Strisciare lo spigolo di una moneta su una superficie di colore ancora bagnata.
5)TECNICA DELLA SOVRAPPOSIZIONE
Si sovrappone ad un colore, dopo che questo è perfettamente asciutto, un altro colore ottenendo così un effetto di trasparenza.
IL DIPINTO AD OLIO
Verso la metà del ‘400 la pittura ad olio cominciò a sostituirsi a quella a tempera, che aveva dominato fino ad allora.
Un secolo più tardi la pittura a tempera era quasi completamente abbandonata.
A differenza della tempera, in cui i colori erano per lo più legati con tuorlo d’uovo o caseina, nei colori ad olio si cominciano ad usare come collante olio di lino o di noce e diversi tipi di resine tenere.
Nel corso del tempo si sono delineati quattro diversi tipi di pittura ad olio: la pittura TONALE, la pittura A CONTRASTO CROMATICO, la pittura DIRETTA, la pittura A SPATOLA.
TECNICHE DELLA PITTURA AD OLIO
1)PITTURA TONALE
Iniziare il dipinto passando una tonalità unitaria, leggera.
Secondo l’atmosfera desiderata bisogna scegliere un tono di fondo.
Nella seconda fase il tono di fondo deve ancora trasparire dalle coloriture leggere anche se già definite.
Poi si deve continuare con toni semi coprenti.
In questa fase intermedia si può ulteriormente arricchire il dipinto con sfumature dei valori tonali prescelti.
Se il quadro appare abbastanza ricco di sfumature cromatiche, si può rafforzare ancora l’effetto globale inserendovi dei contrasti di chiaro scuro.
Ora si deve dunque lavorare con i colori coprenti, aggiungendo tinte fresche e luminose.
Alla fine bisogna analizzare l’effetto globale.
Forse c’è un colore troppo forte da smorzare oppure si tratta di rafforzare con colori più intensi toni troppo deboli.
2)PITTURA A CONTRASTO
Nella pittura a contrasto si deve partire da superfici di colore molto forte.
Poi le superfici devono essere alleggerite per mezzo di una macchia di colore.
La terza fase è quella di ammorbidire i colori troppo intensi con colori mescolati, quindi più tenui.
Ora è necessario inserire qualche particolare.
Scegliere forme e strutture adatte e controllare l’effetto cromatico.
Da ultimo osservare ancora una volta il proprio quadro per giudicare l’effetto globale e apportare gli ultimi ritocchi.
Se si sbaglia nell’applicare un colore si deve raschiarlo con una spatola.
3)PITTURA DIRETTA
A differenza delle due tecniche precedenti, che presuppongono una costruzione cromatica graduale, la pittura diretta tende a dare immediatamente l’effetto globale.
Fra le varie tecniche questa è indubbiamente la più difficile, poichè effetto cromatico, forma e composizione devono armonizzare fin dalla prima pennellata.
E’ una tecnica che richiede lunga esperienza e studio preparatorio.
Il grande pericolo di questo tipo di pittura sta in un disegno preliminare troppo particolareggiato, chew poi occorre soltanto rifinire con la pittura, vale a dire praticamente solo colorare.
4)TECNICA A SPATOLA
La spatola si può adoperare in parecchi modi.
Ciò che conta non è la dimensione dello strumento, ma il modo con cui lo si appoggia alla superficie da dipingere.
IL GUAZZO
Il colore a guazzo (talvolta erroneamente chiamato anche colore a tempera) è allungabile in acqua come l’acquerello, viene però nella maggioranza dei casi applicato in modo coprente.
Naturalmente nel guazzo si possono combinare anche tinte coprenti con altre semi coprenti  o trasparenti.
Per questa tecnica vanno bene tutti i tipi di pennelli.
Tratti caratteristici del guazzo sono la superficie opaca e i valori tonali che si schiariscono quando il colore asciuga.
Poichè esso ha ottime qualità coprenti e permette di lavorare con il tiralinee, è usato di preferenza nella comune grafica pubblicitaria.
IL COLORE ACRILICO
I colori acrilici a base di resine sintetiche, sono entrati nella pittura soltanto dal 1964 circa, e hanno sia le proprietà del colore a guazzo che del colore ad olio.
Il grande vantaggio che essi offrono è di non presentare pericolo di crepe o spaccature.
In uno spazio di tempo assai breve (dai 15 ai 60 minuti, secondo il fondo e lo spessore) il colore è perfettamente asciutto e si può ripassare nuovamente.
Si adatta bene al fondo di carta, cartone, legno, tela.
Anche con i colori acrilici si può usare il procedimento a strappo.
I colori non si mescolano così rapidamente come nell’acquerello e, grazie alla loro maggiore consistenza, danno disegni molto più rilevanti.
 
IL COLLAGE
Il collage composto di materiali diversi o “assemblage” è una tecnica che offre il massimo spazio alla vostra fantasia.
Un esempio di assemblage è quello realizzato da Louise Nevelson con pezzi di vecchi mobili.
Il collage di materiale, introdotto nel campo dell’arte dai dasdaisti, ha continuato ad evolversi nel campo dell’arte fino ad oggi con grande ricchezza di inventiva.
IL MOSAICO
Dopo aver fatto uno schizzo di base, si può invece di colorare il disegno uniformemente, colorare dei singoli quadratini che poi verranno incollati sullo schizzo di base.
Questo, darà origine ad un mosaico.
I mosaici possono anche essere fatti con quadratini di pietre, cocci di vetro, pezzettini di marmo.
IL BATIK
Il batik è una tecnica che ci viene dall’India e da Giava e si usa per la colorazione e decorazione dei tessuti per abiti.
Si tratta di un procedimento di tintura, in cui le parti del tessuto che non devono prendere il colore vengono ricoperte di cera liquida.
La cera viene fusa in un recipiente di latta e applicata sul tessuto con il mestolino apposito, oppure con un pennello.
Sulla seta cruda questa lavorazione dà risultati di particolare effetto decorativo.
Le crepe che si formano nella cera là dove la stoffa si piega nel bagno di colore, conferiscono a questo tipo di pittura il suo particolare carattere.
Dopo la tintura si posa il tessuto sopra una superficie assorbente e si toglie la cera facendola fondere con il ferro da stiro.
Dopo l’ultima operazione di fusione della cera, il tessuto così dipinto va posto in un bagno di fissatore che rende i colori indelebili e resistenti alla lavatura.
 
LA MATITA
La matita è il materiale da disegno più comune e universalmente conosciuto, si trova in commercio in circa venti diverse gradazioni di durezza.
TECNICHE DELLA MATITA
1)TECNICA A PUNTINI
Questa è una delle tecniche più difficili e soprattutto più lunga.
E’ infatti necessario stare molto attenti nel dosare i puntini per rendere il disegno più armonico possibile.
Naturalmente dove si desidera che il colore sia più scuro i puntini dovranno essere più fitti, mentre dove si desidera che il colore sia più chiaro i puntini dovranno essere più radi.
E’ logico che il passaggio dai puntini più fitti a quelli più radi non deve essere immediato poichè ciò renderebbe il disegno sgradevole.
Sarà quindi necessario passare gradualmente dai puntini più fitti a quelli più radi.
2)TECNICA A TRATTEGGIO
Naturalmente anche qui, come nella tecnica precedente, si dovranno fare delle linee più volte sovrapposte dove si desidererà avere un colore più scuro, mentre meno volte dove si desidererà avere un colore più chiaro.
3)TECNICA A POLVERE DI GRAFITE
Per questa tecnica non si fa altro che temperare della grafite su un foglio, dopo di che strofinarla sul foglio con il dito.
I PASTELLI A CERA
Anche con i pastelli a cera numerose sono le tecniche che si possono adottare.
TECNICHE DEI PASTELLI A CERA
1)TECNICA A PUNTINI
Come nelle matite i puntini devono essere più fitti dove si vuole che il colore sia più scuro, più radi dove si vuole che il colore sia più chiaro.
Naturalmente è necessario passare gradualmente dai puntini più fitti a quelli più radi per rendere così il disegno più armonioso e gradecole.
Logicamente, in questa tecnica, a differenza di quella a matite, i puntini risulteranno essere più grossi e meno precisi.
2)TECNICA A GRAFITE
Per la tecnica a grafite si deve stendere uno strato abbastanza spesso di pastello a cera dopo di che con un pennello si passa sopra uno strato di china.
Dopo aver lasciato asciugare il disegno, con una lametta si deve raschiare la china.
I PASTELLI AD OLIO
I pastelli ad olio sono così chiamati proprio perchè formati da una speciale sostanza che li rende molto oleosi e quasi unti.
Con i pastelli ad olio numerose sono le tecniche che si possono adottare.
L’unica tecnica che non si può adottare con i pastelli a cera e la TECNICA A GRAFITE in quanto la china non aderisce bene al colore a causa della sua natura impermeabile.
TECNICHE DEI PASTELLI AD OLIO
1)TECNICA A PUNTINI
Come nelle matite e nei pastelli a cera così anche nei pastelli ad olio esiste la tecnica a puntini.
Naturalmente questa tecnica fatta con i pastelli ad olio risulta essere differente rispetto a quella a matite o a pastelli a cera.
2)TECNICA A TRATTEGGIO
Presenta le stesse caratteristiche della tecnica a tratteggio fatta con le matite.
LUCIA GHIRARDI